La dieta del sondino è la dieta più chiacchierata del momento perché promette perdite di peso eccezionali (del 7-10 % nei primi 10 giorni ed un ulteriore 2-3% nelle due settimane successive) senza sforzi e sacrifici ma è adatta solo nei casi di sovrappeso e obesità.
Questa dieta si divide in 3 fasi.
Le tre fasi della dieta del sondino
La prima fase consiste nell’applicazione di un sondino naso gastrico pediatrico di piccole dimensioni (2 mm) , mediante il quale viene somministrata direttamente nello stomaco una soluzione acquosa composta da sole proteine (aminoacidi essenziali), integrata con vitamine e sali minerali. Il sondino naso gastrico viene mantenuto per 10 giorni (fino a 12 nel caso di obesità grave).
La somministrazione della miscela avviene mediante una nutri pompa. Durante la prima fase la miscela è l’unico
alimento consentito, a parte bevande come acqua, the, caffè, orzo e tisane, rigorosamente senza zucchero. Eventuali farmaci devono essere sospesi e ripresi immediatamente alla ripresa della normale alimentazione.
La seconda fase consiste nella rimozione del sondino, dove il paziente seguirà una settimana di alimentazione essenzialmente proteica, a base di carne o pesce ed integratori.
La terza e ultima fase invece prevede ulteriori 10-20 giorni di regime dietetico ipocalorico.
Oltre alla soluzione, somministrata con sondino, il paziente deve assumere farmaci per la protezione dello stomaco, un multivitaminico ed un lassativo ogni tre giorni (per mantenere attiva la funzione intestinale).
Il percorso completo può essere ripetuto fino a 4 cicli consecutivi nei casi di obesità importante.
Il trattamento è controindicato in caso di insufficienza renale, gravidanza e pazienti al di sotto dei 14 anni
Effetti collaterali della dieta del sondino
Il trattamento potrebbe avere degli effetti collaterali: questo tipo di regime alimentare può causare un eccesso di acidità gastrica provocando i sintomi della gastrite oltre che stitichezza grave, considerato che durante la fase di nutrizione con sondino non vengono assunte fibre di alcun tipo.
Secondo i medici questa dieta porta degli squilibri negli apporti di macro e micronutrienti. Inoltre la perdita di peso ottenuta in tale modo avviene quasi sempre a scapito della massa muscolare (più facile da mobilizzare della massa grassa). Questo potrebbe provocare circa il 2% della riduzione della densità ossea e quindi possibilità dell’insorgere di malattie ossee come l’osteoporosi.
Gli apporti di energia e proteine estremamente ridotti (200-250 kcal con 35-40g di proteine al giorno), con la totale assenza di apporto di carboidrati, fanno sì che, inevitabilmente, la perdita di peso registrata debba essere attribuita in parte, nei primi giorni, a perdita di glicogeno, acqua e massa magra e solo successivamente a parziali perdite di massa grassa nel breve termine.
In definitiva la suddetta pratica appare non priva di pericoli.